Per preservare al meglio la freschezza e l’aroma del caffè che conserviamo in casa ci sono alcuni semplici accorgimenti che possiamo seguire.
Il caffè teme l’aria, la luce, il calore e l’umidità.
Se acquistiamo il caffè in polvere, può esserci utile guardare la data di torrefazione, che dovrebbe essere indicata sulla confezione e che è più illuminante di quella di scadenza. Sarebbe ideale che non fossero trascorse più di due settimane dalla tostatura.
Il caffè macinato al momento è, ovviamente, l’unico che mantiene intatto il suo aroma profumato.
Un tempo si utilizzavano i macinini manuali, preziosi oggetti nelle cucine delle nostre nonne e che adesso sono pezzi da collezionisti che si trovano nei mercatini. Successivamente sono arrivati i macinini elettrici, diffusi nelle case degli italiani negli anni cinquanta e sessanta.
Ora la nuova onda delle caffetterie “specialty” ha fatto tornare in auge la procedura di servire il caffè appena macinato.
Il caffè macinato venduto in pacchetti sottovuoto non deve essere conservato vicino a fonti di calore o esposto alla luce. Vietati i contenitori trasparenti.
Inevitabilmente, una volta aperta la confezione, il caffè disperderà una parte del suo profumo e della sua freschezza. Per cui è buona norma non fare provviste di quantitativi che durino più di due settimane. Oppure si può comprare un apposito contenitore sottovuoto per la conservazione ottimale del caffè.
Molti tengono il caffè in frigorifero, perché il freddo aiuta a mantenerne la freschezza e l’aroma. Però attenzione a non fargli assorbire umidità, che è deleteria e lo impregna degli odori che lo circondano. Anche qui, sarebbe opportuno usare un contenitore sottovuoto.